29 ago 2010

MICHELANGELO BUONARROTI:EPIGRAMMA XXXIX

Caro m'è il sonno,e più l'esser di sasso,
mentre che 'l danno e la vergogna dura;
non veder,non sentir m'è gran ventura;
però non mi destar,deh,parla basso.

Scritto tra il 1545 e il '46 quando le Cappelle Medicee vennero aperte al pubblico.LA notte.

8 commenti:

riri ha detto...

Bellissimo Marcellina, in effetti il sonno è impagabile, nonostante tutto. Un saluto

pulvigiu ha detto...

Buona simanedda e

vasuneddi.

Gabry ha detto...

Frase molto incisiva... il sonno questo nostro grande amico ristoratore in cui ci rifugiamo per non sentire e non parlare...

Bentornata sul web Marcella... un abbraccio e buona giornata!

Nome : Giovenale Nino Sassi ha detto...

Finalmenteeeeeeee . Bettornata Marcella e buona settimana.

Gabry ha detto...

Buon settembre Marcella ... un abbraccio!

pulvigiu ha detto...

Bonu misi di settembri.

Vasunazzi.

riri ha detto...

Ciao Marcella,hai sentito che forse Galileo non ha inventato il telescopio?Stanno indagando, sarebbe una grande bugia. Un vasillo.

Gabry ha detto...

Anche qui la mattina fa proprio un bel freschino e dopo tutto i giorni di afa... ben venga questo fresco ristoratore....

Un abbraccio e buona giornata!