"SAN MICHELLE DEL CARSO" Di queste case Non è rimasto che qualche muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca é il mio cuore IL paese più strazziato Giuseppe Ungaretti 1916 |
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8 commenti:
Proprio così in questo momento sono i nostri cuori ad essere straziati per quanto è accaduto in Abruzzo.
Alle 3.32 di lunedì 6 aprile mi sveglio… la casa trema, un rumore che cresce, che diventa via via più forte. Il solaio ondeggia, scricchiola, i vetri delle finestre tremano … Scendo dal letto ... il pavimento sfugge,....Afferro i vestiti e cerco di raggiungere la porta... non si apre
‘’Il Terremoto ! esclamo .... ancora !”, penso ‘’ è ondulatorio…somiglia alla scossa notturna del 1997 ‘’ ….l’epicentro è lontano, forse ….non è locale’’ .
‘’ Cresce di intensità’’ e devo attendere, sperare e finalmente rallenta . Realizzo il disastro che c'è stato, da qualche parte, come nel 1997.
Richiamo alla mente l'esperienza ( http://giovenaleninosassi.blogspot.com/2008/09/terremoto.html), il racconto di altri eventi.
Alle 3,35 ho pianto.
Questo sisma ricorda uno sciame sismico che ebbe il suo culmine alle ore 18 del 2 febbraio del 1703 quando una scossa di X grado con epicentro a l'Aquila provocò in Abruzzo ben 7694 morti e 1136 feriti. Fino al 25 febbraio, raccontano gli annali, si contarono 160 repliche.
Anche in Umbria arrivò con grande violenza. Nella città in cui vivo non fece nessuna vittima ma furono ingenti i danni.
Alle 18 e 15 di quel giorno , mentre si stava celebrando in Duomo il rito della Candelora, il Vescovo, i canonici, i sacerdoti con indosso i paramenti, scapparono fuori dalla chiesa insieme ai fedeli.
Le repliche durarono alcuni mesi.
Mentre i travi e i puntelli di sostegno messi in febbraio alle abitazioni davano segni di cedimento, un'altra scossa provocò feriti. cadde la chiesa degli Agostiniani. Era il 9 Aprile, lunedì di Pasqua.
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C'è una grande vicinanza tra gli eventi sismici che colpiscono l'Abruzzo e questa mia terra.
Vicinanza culturale, di sentimenti e, del resto, dalla cima del Monte Vettore si vedono il Gran Sasso e i monti della Maiella. La città de l' Aquila e lì, da qualche parte....prima dell'orizzonte.
Cara Marcella un forte abbraccio e semplicemente grazie.
Ciao un grande abbraccio e un augurio di buona pasqua con molta malinconia pensando agli eventi in corso.
A presto Sisifo
Ciao Marcella, è bello sapere che ci sono persone come te:-) Un bacio e grazie. Stare vicino al dolore fortifica e rende speciali.
Tristemente reale la bella poesia di Ungaretti. A presto.
Buongiorno...non ci sono altri commenti da fare..
e chi potrebbe non capire?
il cuore è quella parte di noi che sonnecchia li tra un battito e l'altro
ma quando viene toccato
sono dolori che nessuna medicina può guarire
dal primo giorno tutto il mondo è con voi, con coloro che han solo le lacrime per piangere
la forza umana a volte non basta per rialzarsi...
addolorata come te.
in attesa della ricetta
lascio il buon pranzo :)
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